L’inulina è una fibra di tipo solubile, costituita da lunghe catene di fruttosio ed è l’oligosaccaride di riserva caratteristico della famiglie delle Asteraceae. Fra queste, la pianta più comune è la cicoria che, oltre ad essere ampiamente utilizzata in cucina, è assai diffusa a livello fitoterapico per la cura di tutta una serie di disturbi, specie per ciò che concerne l’apparato digerente. Nello specifico, le caratteristiche nutraceutiche dell’inulina regolarizzano le funzionalità l’apparato intestinale.
Essendo inoltre anche un polimero glucidico, vale la pena sottolineare come il suo peso molecolare da quasi 5.000 Da si riveli inferiore a quello dell’amido.
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Per quale motivo l’inulina è benefica?
Per via della notevole presenza di lattobacilli e di bifidobatteri, i ceppi principali presenti nell’intestino crasso. Il ruolo dei batteri in questione si rivela estremamente importanza per l’organismo, dato che sono in grado di assorbire i principi attivi e i nutrimenti delle varie sostanze, nel momento in cui entrano in contatto. Essenziale è poi la loro funzione di inibizione della proliferazione di batteri, come clostridi e salmonelle, decisamente negativi per la salute dell’organismo e nell’ottica di una digestione corretta.
Dove si trova l’inulina?
La radice di cicoria è la prima fonte di inulina. Non è tuttavia l’unica, dato che il tartufo bianco, e i tuberi di dalia contengono questa sostanza.
Impiego attuale dell’inulina. L’inulina è ampiamente diffusa a livello nutrizionale, principalmente come prebiotico di origine vegetale. Nonostante l’intestino non la assorba, l’inulina ne sostiene la vitalità, nutrendo i cosiddetti batteri buoni presenti nel colon.
Attività dell’inulina
Vediamo in rapida carrellata quali sono le principali attività dell’inulina:
- attività prebiotiche;
- attività metaboliche, la cui utilità si evince nella riduzione del tasso di rischio di iperglicemia, ipertrigliceridemia e ipercolesterolemia;
- agevolazione dell’assorbimento di magnesio, calcio e altri minerali;
- attività protettive sia nei confronti di tumori, in primis il carcinoma del colon, che nei confronti di microrganismi patogeni;
- aumento della massa fecale;
- incremento del numero di evacuazioni.
Su quest’ultimi aspetto, va precisato che a livello medico, a seguito di precedente somministrazione di inulina, la sua escrezione urinaria va considerata come una delle metodologie più diffuse per ciò che concerne la determinazione della velocità di filtrazione glomerulare.
Quand’è che il ruolo dell’inulina si rivela importantissimo?
Nell’agevolazione del transito intestinale, in quanto è in grado di ridurre l’assorbimento del colesterolo, favorendo allo stesso tempo l’assorbimento di calcio nell’intestino. Inoltre, il suo utilizzo è particolarmente diffuso quando si tratta di ripristinare la flora batterica, specie se quest’ultima risulta compromessa a causa di terapie di tipo farmacologico o antibiotico. Da sottolineare anche il suo leggero effetto lassativo, dato che è in grado di stimolare l’evacuazione.
Qual è la migliore soluzione per utilizzarla?
Senza ombra di dubbio come integratori sotto forma di polvere. Ci riferiamo alla polvere che viene estratta direttamente dalle radici della cicoria. Anche le tavolette e i cibi funzionali sono una valida variante da tenere in considerazione. In media, la dose ideale varia dai 4 agli 8 grammi al giorno. L’oligosaccaride in oggetto, essendo presente nelle verdure, può ricoprire un ruolo determinante in quelle diete povere di frutta e verdura o per chi soffre di disturbi di tipo gastrointestinale.
Effetti collaterali
L’assunzione di inulina può presentare principalmente due effetti collaterali: leggeri dolori dovuti al fatto che la peristalsi intestinale risulta particolarmente stimolata e formazione di gas intestinali. Tutti coloro che hanno a che fare con problemi attinenti ai gonfiori addominali o ad una frequente irritabilità dell’intestino, devono assumere con massima attenzione l’inulina, onde evitare che la sintomatologia si aggravi.
Studi e ricerche
Sebbene numerosi siano state le ricerche condotte sull’inulina, quasi tutti gli studi a tema possono essere considerati solo ed esclusivamente di natura sperimentale. Solo negli ultimi anni, grazie all’avvento dei primi trial clinici, è stato possibile esaminare le ripercussioni di tipo clinico e biologico che l’inulina ha sulla salute dell’uomo. Sostanzialmente, quasi tutte le attività sono connesse all’effetto metabolico dell’inulina che, una volta assunta sotto forma di integratore, raggiunge inalterato l’intestino. Qui, grazie alla flora intestinale, viene fermentata con il risultato che si formano acidi grassi a catena corta: le tre molecole del butirrato, del proprionato e dell’acido acetico sono quelle che espletano quasi tutte le proprietà biologiche dell’inulina, svolgendo un’azione sistemica di tipo energetico e metabolico mediante l’inibizione dell’HMG-CoA reduttasi, vale a dire quell’enzima protagonista nel processo di sintesi del colesterolo, che un’azione di tipo diretto a protezione degli enterociti.
Conclusioni
La salute dell’intestino, visto che è un organo interno particolarmente delicato, è davvero importante. A fronte di improvvisi blocchi, occorre necessariamente prendersene cura. Favorire il transito intestinale nel momento in cui la digestione non avviene in maniera corretta è indispensabile, in quanto l’intestino può essere considerato a tutti gli effetti un vero e proprio centro di smistamento dell’intero organismo. E tra i rimedi naturali per prendersi cura al meglio del tratto gastro-intestinale, di sicuro la polvere di inulina gioca un ruolo di cruciale importanza.