Esempio di dieta a zona: come funziona? Chi vuole dimagrire sceglie spesso di seguire il regime alimentare della dieta a zona. Prima di entrare nel dettaglio di un esempio dieta a zona è però opportuno specificare le caratteristiche del protocollo.
Indice dei contenuti
Come funziona la dieta a zona
Come appena ricordato, non è opportuno dettagliare un esempio di dieta a zona se prima non sono stati spiegati i fondamenti di questo protocollo. Il suddetto regime alimentare è stato ideato dal biochimico statunitense Berry Sears, che ha dato corpo a quella che, per molte persone, è una vera e propria filosofia di vita, finalizzata a diminuire gli accumuli adiposi e a scongiurare gli attacchi di fame senza influenze negative sull’efficienza mentale.
I principi della dieta zona: ecco su cosa si fonda il regime alimentare inventato da Sears
Un altro particolare che è bene approfondire prima di entrare nel dettaglio di un esempio di dieta a zona riguarda i fondamenti del regime. Il protocollo alimentare ideato da Berry Sears si basa prima di tutto sul controllo di sostanze note come eicosanoidi.
Alcune di queste sono benefiche per l’organismo, mentre altre lo influenzano in maniera negativa favorendo gli stati infiammatori.
Il secondo principio del quale è bene tenere conto quando si parla di dieta zona è il controllo dell’ormone insulina, i cui eccessi favoriscono l’aumento del peso. L’ultimo, invece, è il controllo dei livelli dell’ormone glucagone.
Struttura della dieta a zona: cosa si può mangiare?
Entriamo ora nello specifico di un esempio di dieta a zona ricordando che, sulla base dei principi sopra citati, ogni giorno si dovrebbe assumere le seguenti percentuali di macro nutrienti:
- 40% di carboidrati
- 30% di lipidi
- 30% di proteine
Altra regola fondamentale per la dieta zona riguarda l’intervallo temporale tra i pasti, che non dovrebbe superare le 5 ore (l’ideale è fare 5 pasti nel corso della giornata, con uno spuntino alla mattina e uno durante il pomeriggio).
I cibi contenenti carboidrati raffinati devono essere eliminati e ogni pasto deve essere composto dai macro nutrienti sopra ricordati.
Cibi per la dieta a zona: ecco i migliori
Per un esempio di dieta a zona valido è bene citare alcuni cibi particolarmente consigliati, come per esempio le carni magre, i formaggi freschi ipocalorici, l’albume d’uovo e il pesce (si tratta di ottime soluzioni per quanto riguarda l’apporto di proteine nobili).
Esistono chiaramente anche dei cibi che dovrebbero essere banditi. In questo novero è possibile includere quelli che apportano quantità importanti di grassi saturi – carne rossa e insaccati soprattutto – e, come già ricordato, quelli contenenti carboidrati raffinati.
Molto importanti sono anche le quantità. Ad ogni pasto, infatti, andrebbero consumati alimenti proteici della dimensione di un palmo della mano, senza considerare le dita.
Fondamentale è anche il sistema dei blocchi – ogni macronutriente rappresenta 1/3 di blocco – e la suddivisione dell’energia sui vari pasti, che raggiunge il suo picco a colazione e a cena.