Dieta vegetariana: cos’è e cosa comporta
La dieta vegana è un regime alimentare che esclude completamente i prodotti di origine animale. A differenza di quanto accade nel vegetarianismo, in cui cibi come latte, formaggi, uova e miele sono concessi, la dieta vegana è molto più stringente e non prevede l’assunzione di alcun prodotto derivante da animali.
Come spesso accade per le diete anticonformiste, anche quella vegana è considerata spesso più come uno stile di vita che come un regime alimentare. La dieta vegana infatti incide profondamente oltre che sull’alimentazione anche su altre abitudini quotidiane, quali l’abbigliamento o più in generale i consumi.
La persone che aderiscono al veganesimo inoltre adottano una serie di comportamenti che mirano ad evitare ogni forma di crudeltà verso gli animali e l’ambiente. Le ragioni per le cui negli ultimi anni la dieta vegana ha riscosso un discreto successo sono varie.
Perché si diventa vegani: quali i vantaggi
Innanzitutto ci sono alcune religioni e filosofie orientali che aborrano il consumo di prodotti animali e di conseguenza per le persone che seguono questi principi la “conversione” al veganesimo è automatica. Lasciando da parte le religioni, le motivazioni che possono spingere a seguire la dieta vegana sono di tipo etico oppure motivazioni salutistiche.
Quest’ultimo punto è molto interessante perché supportato da diversi medici. Come già detto, la dieta vegana si avvale di una scelta alimentare basata totalmente su prodotti di origine vegetale, prescindendo quindi da ogni rischio legato agli alimenti che derivano dagli animali come coronaropatie, dislipidemie, iperuricemie, ecc.
Regime alimentare vegano: pro e contro
In relazione ai benefici derivanti dalla dieta vegana il medico statunitense Mc Dougall propone un regime alimentare, ispirato alla dieta vegan, per contrastare l’insorgenza di diverse patologie riconducibili ad una nutrizione scorretta o poco equilibrata. Si tratta di uno schema dietetico ipocalorico, ma con un elevatissimo contenuto in fibre che si caratterizza per l’assunzione di nutrienti nelle seguenti quantità:
- 75- 87% di carboidrati
- 6- 15% di proteine
- 5- 10% di lipidi (esclusivamente provenienti da alimenti vegetali).
Ma Mc Dugal non è l’unico medico a sostenere il salutismo indotto dalla dieta vegana. Anche Mark e Virginia Messina affermano che abbattendo la quantità dei grassi assunti con l’alimentazione si può ridurre notevolmente il rischio cardiovascolare.
I due medici consigliano quindi di eliminare dalla propria dieta non solo gli alimenti di origine animale, ma anche quelli di origine vegetale grassi o oleosi come frutta secca e olive. Ovviamente un regime alimentare di questo genere è in disequilibrio con le reali necessità del nostro organismo, quindi queste forme di dieta vegana sono potenzialmente dannose nel lungo termine.
È fondamentale infatti integrare o compensare farmacologicamente l’apporto di cobalamina (vit. B12), calciferolo (vit. D) e acidi grassi essenziali che rientrano nella famiglia degli omega 3. Insufficiente anche l’assunzione di calcio, zinco e ferro. Quindi chi desidera applicare una dieta vegana per molti anni dovrà sempre integrarvi tutte queste sostanze.