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Che cos’è la sclerosi multipla?
La sclerosi multipla è una malattia cronica che colpisce il sistema nervoso centrale. Le cause non sono note, la ricerca sta ancora ricercando in quale modo si manifestino i sintomi sclerosi multipla, anche se gli studi neurologici negli ultimi anni abbiano portato una maggiore comprensione relativa a cosa succeda al sistema nervoso centrale nel momento in cui iniziano a palesarsi i sintomi iniziali. La convinzione dei medici ricercatori fonda le proprie certezze sulla possibilità reale che la patologia sia di tipo autoimmune, cioè che il sistema immunitario aggredisca i tessuti dell’organismo non riconoscendoli, degenerando progressivamente man mano che l’aggressione prova le cicatrici (sclerosi) sui rivestimenti neurologici mielinici, le fibre nervose.
Dal momento in cui si manifestano i primi sintomi della sclerosi multipla, inizia la degenerazione progressiva con importanti infiammazioni istologiche interne e conseguenti cicatrici, motivo per il quale, in un passato recente, la patologia era chiamata sclerosi multipla a placche.
Quali sono all’origine le cause del disturbo?
La sclerosi multipla non ha ancora portato la scienza medica ad una definitiva identificazione del disturbo: diverse cause sono ad essa attribuita per quanto non siano state diagnosticate cause certe. In ogni modo una causa appurata sclerosi multipla può sicuramente concepire una predisposizione genetica come fattore principale, così come cause ambientali o di origine nervosa possono portare a diverse cause e conseguenze. Lo studio dei medici si rivolge quindi alle degenerazioni cromosomiche ed ha già individuato almeno trenta geni sospettati di poter scatenare la patologia.
La ricerca statistica ha di conseguenza individuato la possibilità reale di una predisposizione genetica con percentuali diverse all’interno di ceppi etnici, quasi sempre coinvolgendo geni funzionali alla funzione autoimmunitaria.
Quali sintomi manifestano una possibile comparsa della sclerosi multipla?
É fondamentale individuare la sintomatologia sclerosi multipla sin dalle fasi iniziali di un decorso progressivo e degenerante al fine di intervenire con rapidità e limitare i danni della patologia.
Non esiste una sintomatologia standard, ma diverse manifestazioni che, in un quadro diagnostico generale, confermano il sospetto sintomatologico
Tra queste possiamo individuare una base relativa all’intestino: disturbi come la stipsi, frequenti infiammazioni, o al contrario, mancata trattenuta dei gas e delle feci, quindi incapacità di trattenerle nell’intestino, sintomi che allarmano i neurologi soprattutto se associati con altri, come la frequente necessità di svuotare la vescica, un senso diffuso di stanchezza nel corpo, spossatezza improvvisa che si protrae senza risoluzione, disturbi alla vista e dolori acuti e frequenti.
Il medico che incontra un paziente con questi sintomi si porrà immediatamente in allarme indirizzando le proprie diagnosi in direzione di una sospetta sclerosi multipla agli stadi iniziali.
Dieta e sclerosi multipla
Nel momento in cui lo staff medico decreterà la patologia con certezza, inizieranno immediatamente i trattamenti del caso, i quali si occuperanno principalmente di rallentare o arrestare i fenomeni degenerativi. Tutto ciò può dare buoni risultati con la consapevolezza che una terapia al primo stadio della malattia può ridurre la gravità dei sintomi e gli stati dolorosi. L’uso degli steroidi, ad esempio, è impiegato per lenire gli stati infiammatori e dolorosi e saranno somministrati assieme ad altri farmaci con lo scopo di combattere cause e decorso su vari fronti. La scienza medica ha però sin da subito individuato la nutrizione come modello ideale per supportare le terapie farmacologiche.
Una dieta rivolta alla limitazione dei disturbi è l’immediata strategia che il pool medico (la sclerosi multipla prevede una consulenza interdisciplinare tra medici di diversi indirizzi), dopo essersi consultati di fronte ad un quadro generale più analitico, consiglierà al paziente una dieta appropriata, prevedendo sia diete dimagranti per sclerosi multiple che diete temporanee, solitamente con cicli bi-settimanali.
Ciò è importante per verificare gli eventuali risultati ottenuti settimana dopo settimana, perché l’alimentazione per sclerosi multiple, come le stesse terapie, il più delle volte è un progressivo avvicinamento alla terapia, o alla dieta, personalizzata sul paziente, cercando di ottenere il massimo, cucendogliela addosso.
Ovviamente una dieta prevede diversi fattori di considerazione, come le condizioni generali del paziente stesso, eventuali altre patologie in corso (come ad esempio il diabete), lo stato arterioso, le abitudini alimentari precedenti, le quali, se figlie di una cattiva considerazione alimentare, dovranno supplire a limiti alimentari che potrebbero avere generato obesità, carenze nei minerali e nei micro-elementi.
L’alimentazione quindi, dal momento in cui la diagnosi della malattia è certa, diviene un alleato prezioso come nuova tutela per l’organismo: il nutrizionista è sempre al fianco dei pazienti, coinvolto direttamente dallo staff medico. É quasi superfluo dire che, prima di stabilire una dieta, si procederà con un’analisi completa si sangue e urine per verificare se collateralmente si manifestano altri disturbi a livello organico.
A cosa mira la dieta specifica per la sclerosi multipla?
Con una dieta per pazienti con sclerosi multipla, i medici cercano di ottenere il miglioramento di diverse funzionalità dell’organismo, soprattutto se correlate con una buona attività fisica, indispensabile per stimolare le ghiandole endocrine alla produzione massiccia di endorfine, ormoni in grado di generare un buon potere analgesico, resistenza e tolleranza al dolore, benessere e senso di appagamento durante la vita quotidiana (l’umore è fondamentale per un paziente soprattutto nei primi stadi della malattia, la scoperta di essere afflitto da questa patologia altamente invalidante e tremenda da accettare).
Quindi alimentazione controllata ed attività fisica, due fattori che dovrebbero essere fonte di dottrina esistenziale generalizzata ancora di più per pazienti afflitti dalla sclerosi multipla.
Con la dieta quindi lo scopo dei medici è quello di cercare di contenere il miglioramento dello stato generale empatico, dell’umore, il senso di fatica, il tono muscolare e la flessibilità degli arti inferiori: la dieta non è miracolosa, la malattia ha un decorso progressivamente sempre più debilitante in seguito allo stato continuamente infiammato dei tessuti ed alle cicatrici che si formano (sclerosi) sulle guaine di rivestimento. In ogni caso la dieta contrasta perché alcune sostanze, soprattutto microelementi che intervengono direttamente sulla protezione epiteliale dei tessuti e sull’umore generale, la cosiddetta ‘voglia di vivere’ intesa come predisposizione positiva a seguire le terapie, i rapporti sociali, le attività proposta dal team neurologico, rendono migliore la vita dei pazienti.
Nel corso degli anni sono state proposte ed analizzate nei decorsi medici diverse diete non strettamente studiate per la sclerosi multipla, alcune delle quali non hanno portato a risultati statisticamente rilevanti.
Per alcune invece, ricordiamo sempre che le considerazioni mediche si rivolgono a livello statistico perché non esiste un reale strumento diagnostico, hanno effettivamente migliorato lo stato organico e psicologico dei pazienti. Tra queste diete per la sclerosi multipla, quella antiallergica ha dato buoni risultati. La dieta parte dal presupposto statistico che l’incidenza percentuale della sclerosi multipla é superiore in paesi con alto consumo soprattutto di glutine, come nel mondo occidentale ricco di pasta di grano duro e tenero, dolci, pani, biscotti e tutti quei prodotti nella cui formulazione risiede il grano.
Il trattamento alimentare prevede quindi una dieta simile a quella di coloro che soffrono di disturbi come la celiachia, evitando radicalmente il glutine, come altre sostanze allergizzanti. Considerando comunque la validità di base di questa dieta (il glutine è un prodotto che a chiunque, in un regime alimentare che ne abusi comunque comporta per l’organismo un surplus in fase digestiva e metabolica), non è a escludere a priori anche se, purtroppo, non vi sono studi approfonditi su essa ed altre diete, quasi un ambito in cui nutrizionisti competenti e sorte di ‘stregoni del cibo’ vivano in una terra di nessuno.
Tornando ad un ambito dietetico medico, nel quale si ragiona soprattutto in ambiti statistici, nella dieta contro la sclerosi multipla si considerano alcuni micro-elementi come fonte di tutela dei tessuti, in grado di prevenire ulteriori danni infiammatori e supportare l’organismo nelle sue funzioni di difesa.
Tra essi troviamo i gruppi vitaminici (anche in questo caso la ricerca dal punto di vista statistico ha evidenziato nei pazienti affetti limiti anche notevoli in alcuni di essi), come il gruppo delle vitamine soprattutto D, presenti in dosi abbondanti nel pesce, soprattutto nel salmone, il tonno, le varie specie di sgombri, nell’olio di fegato di merluzzo, nelle uova, vitamina liposolubile la quale, trasformata dal metabolismo, diviene un ormone esocrino, in grado di fornire una grande resistenza al sistema immunitario.
Quindi una vita sana, alimenti ricchi di vitamine, fibre, frutta, verdure e limitata nei dolci, zuccheri, grassi animali, aiuta coloro che soffrono del disturbo nel vivere meglio le fasi della terapia per un decorso migliore, soprattutto, ribadiamolo, è fondamentale, a livello umorale.