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Cos’è la pancreatite?
Come si manifesta questa pericolosa, ma risolvibile infiammazione del pancreas? Quali sono le terapie più indicate per ripristinare le corrette funzioni pancreatiche?
In questo articolo ci occuperemo di pancreatite, un’infiammazione alle volte anche pericolosa a danno del pancreas, così come lo può essere la peritonite, simile in alcuni sintomi, seppure focalizzata su altre aree del sistema gastro intestinale. La pancreatite è spesso improvvisa, compare ed in poche ore debilita fortemente il pancreas, il quale manifesta l’infiammazione in corso con fortissimi dolori addominali invalidanti.
É vero: la pancreatite può essere debilitante, pericolosa, divenire permanente se non curata per tempo, anche riconsiderando il regime dietetico, in alcuni casi può anche presentarsi come forma genetica in ceppi famigliari predisposti all’infiammaione del pancreas.
In caso di pancreatite quindi sarà indispensabile un’analisi ed una ricerca famigliare al fine di valutare e confermare una predisposizione genetica. Questa informazione sarà particolarmente utile alle nuove generazioni per le quali, un regime dietetico scrupoloso, potrebbe evitare la manifestazione dell’infiammazione a carico del pancreas prevenendo i disturbi.
Come si manifesta la pancreatite
Innanzitutto è indispensabile capire cosa sia nello specifico questa patologia a carico del pancreas, solitamente improvvisa, con decorsi non solo molto dolorosi, ma irradianti in tutta l’area addominale.
Il decorso è quasi sempre rapido e può derivare da un’infiammazione acuta, improvvisa, davvero dolorosissima; in alternativa può manifestarsi come patologia cronica, quindi, una volta diagnosticata, solamente un regime alimentare nel quale l’alcool soprattutto sia bandito definitivamente, può consentire al paziente una vita normale, senza stati prolungati di dolore, una cronicità che rimane latente ma pronta a scatenarsi se non si mantiene un corretto regime alimentare.
I farmaci aiutano nella prevenzione ma è sempre meglio risolvere questo tipo di cronicità cambiando radicalmente i propri regimi dietetici, anche perché la cronicità della pancreatite può essere una diretta deriva di una vita di errori alimentari, abusi nei grassi e negli alcolici, una sorta di conto da pagare alla sregolatezza, ma a questo comunque c’è rimedio.
Quali cause portano alla pancreatite acuta o cronica?
Considerare un regime alimentare appropriato perché le cause, anche quando d’origine genetica, si scatenano solitamente in seguito ad anni di alimentazioni pesanti, abusi di alcool, cibi grassi; una malattia che si manifesta soprattutto nell’eta avanzata della vita, comune percentualmente nella popolazione anziana, ma non solo.
Non curata o trascurata la pancreatite potrebbe estendere i danni anche ad altri organi vicini ed il fegato compromesso porterebbe ad ulteriori problemi.
In caso di sintomi confermati da una diagnosi appropriata è quindi buona norma concedersi una riflessione e riconsiderazione di carattere alimentare.
Quali sintomi presenta la pancreatite?
Il disturbo è localizzato all’area d’appartenenza del pancreas, quindi la zona addominale e si manifesta sempre con forti dolori locali, una sorta di crampi i quali, nelle situazioni e negli stati avanzati, o acuti, divengono veramente invalidanti, generando non solo dolore ma uno stato insofferente, difficile da gestire anche rimanendo sdraiati a letto, una malattia realmente dolorosa.
Nella metà dei casi statistici, il dolore si propaga sino alla schiena generando una sorta di algia diffusa e cronica, acuta in pochi minuti. Se nello stesso momento il paziente presenta anche fenomeni legati al sistema respiratorio, la tosse diviene ulteriore fonte di dolore, aumentando le fitte in tutta l’area addominale superiore, un disagio davvero grande.
Solamente la posizione seduta, piegandosi in avanti e respirando profondamente, concede momenti di miglioramento dal dolore, una posizione che concede un momento di ripresa e di sollievo: il respiro profondo e la postura aiutano in molti casi ad affrontare il dolore in attesa dell’azione dei farmaci.
Dieta equilibrata a supporto, contro la pancreatite
Nel momento in cui la patologia sarà diagnosticata, sarà il medico stesso a consigliare al paziente una dieta personalizzata, una dieta pancreatite appropriata la quale dovrà essere seguita con scrupolo perché su questa patologia, quando si manifesta, non si può trascurare nessun aspetto terapeutico e l’alimentazione è fondamentale. Quindi la dieta contro la pancreatite è una vera e propria strategia alimentare, un’opportunità di riconsiderare le proprie abitudini opponendosi allo stato infiammato del pancreas attraverso alimenti che aiutano questo organo fondamentale verso il ritorno ad uno stato normale.
Il pancreas è davvero importante nel suo doppio ruolo di organo e di ghiandola che secerne ormoni: il cattivo funzionamento e una patologia acuta compromettono diverse altre funzioni interne con conseguenti ulteriori problemi a tutto l’organismo, sia dal punto di vista nutrizionale che endocrino.
In quel momento inizierà la fase di dolore acuto sino all’insorgere di emorragie che comprometteranno tutta l’area addominale.
Quindi la dieta si rivolgerà ad una tutela del pancreas per un decorso migliore ed una prognosi meno dolorosa, per un cammino di guarigione di supporto ai farmaci prescritti dal medico.
Sarà lo stesso medico che stabilirà quale dieta seguire nell’affrontare puntigliosamente le due forme di pancreatite: la pancreatite cronica richiede strategie alimentari e dietetiche diverse da quella acuta.
Prendiamo come primo esempio la pancreatite acuta, seppur non in fasi terminali per le quali l’alimentazione sarà gestita direttamente in ospedale tramite sondino naso-gatrico nel quale verranno messi in circolo antibiotici e analgesici.
Per una fase acuta, ma non in stadio avanzato, il medico consiglierà, assieme ad un supporto gestito da un nutrizionista, una dieta iposodica, glucidica, pur mantenendo monitorata la glicemia (per i diabetici saranno previste altre considerazioni collaterali), ricca di amminoacidi essenziali, senza eccessi, evitando completamente alcolici, bevande che stimolano l’apparato neuro-vegetativo (caffè, thè e bevande contenenti caffeina o eccessi di zuccheri) proponendo tisane leggere come bevanda serale, lenitiva degli epiceli, o grandi quantità d’acqua, frazionando i pasti in sei, alle volte sette, momenti dedicati alla nutrizione.
Essa deve essere dosata in quantità minime, ma dilazionate in diversi momenti della giornata, per consentire una digestione leggera senza aggravare tutto l’apparato il quale sarà dolente e rallentato nelle funzioni primarie.
Nelle prime fasi anche le proteine animali saranno ridotte, anche drasticamente, ed aumentate progressivamente a seconda del decorso e della prognosi.
La dieta pancreatite nella sua manifestazione acuta, nelle prime fasi, è solitamente gestita durante la prognosi ospedaliera, una sorta di educazione alimentare che proseguirà anche dopo le dimissioni del paziente.
Per ciò che riguarda la dieta pancreatite rivolta alla forma cronica, partendo sempre da una base alimentare nella quale alcolici, caffè, tè, bevande contenenti caffeina o zuccheri in eccesso saranno completamente abolite, pur concedendo piccoli strappi alla regola in particolari situazioni come un pranzo di famiglia, una festività, se però lo stato generale di salute è buono.
Anche in questo contesto diagnostico, il medico nutrizionista focalizzerà l’alimentazione mantenendo la regola dei sei, sette pasti ripetuti durante l’arco della giornata, assumendo grandi quantità d’acqua come fonte di depurazione organica di tutti gli organi coinvolti nei processi digestivi, controllando spesso il tasso glicemico affinché la produzione insulinica non sia eccessivamente stimolata appesantendo il pancreas il quale sarà sottoposto ad un intenso lavoro nella produzione di questo fondamentale ormone.
Anche le proteine d’origine animale saranno limitate, anche se non eliminate, propendendo per carni magre e bianche, limitando i salumi, con un’unica eccezione rivolta a quelli a basso contenuto di sale e non eccessivamente aggravati dai lipidi come la bresaola bovina o il prosciutto crudo privato del grasso esterno.
Le fibre saranno presenti ma in quantità moderate, privilegiando legumi e cereali, integrando la dieta con appositi integratori prescritti dal medico.
Con questi accorgimenti vivrete una vita normale, il vostro organismo sarà tutelato e funzionerà regolarmente, un’occasione importante per ri-considerare la vostra alimentazione e l’amore per il vostro corpo.