Alimenti ricchi di vitamina K: quali sono, proprietà e effetti collaterali
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Cos’è la vitamina K e quali sono le sue funzioni
La vitamina K è una sostanza liposolubile molto importante per il nostro organismo. Garantisce la corretta funzionalità di alcune proteine che servono alla formazione delle ossa, ed è coinvolta nella coagulazione del sangue. Il giusto apporto di vitamina K si raggiunge facilmente seguendo una dieta varia, con una giusta quantità di alimenti ricchi di vitamina K.
La vitamina K è necessaria al fegato per la produzione degli elementi indispensabili alla corretta coagulazione del sangue. Un deficit di questa vitamina può comportare, come una disfunzione epatica grave, un’importante carenza dei fattori della coagulazione e l’aumento del rischio di sanguinamento.
Ed è proprio in virtù dei benefici della vitamina K che ai neonati nati con una fisiologica carenza di tale vitamina sono somministrati degli integratori.
Quando si parla di alimenti ricchi di vitamina K è necessario anche considerare la capacità di assorbimento dell’organismo. La maggior parte delle persone è in grado di assorbire una quantità di vitamina sufficiente a soddisfare il fabbisogno quotidiano.
Chi ha problemi per quanto riguarda la digestione e l’assorbimento della vitamina K può ricorrere a specifiche formulazioni idrosolubili. È necessario ricordare inoltre che secondo alcune teorie, l’integrazione di vitamina K potrebbe risultare utile nel trattamento dell’osteoporosi.
Vitamina K carenza e malattie
Sebbene si tratti di situazioni piuttosto rare, una carenza di vitamina K può portare a problemi di coagulazione e sanguinamento eccessivo. Sono a rischio di carenza soggetti che si trovano in condizioni di malnutrizione cronica (inclusa la dipendenza dall’alcol), che quanti sono affetti da patologie che limitano l’assorbimento delle vitamine a livello intestinale (fibrosi cistica, celiachia, ecc.)
In caso di carenza di vitamina K le conseguenze più problematiche sono generalmente osteoporosi e scarsa coagulazione.
Quando si presenta del neonato, il deficit di vitamina K può portare allo sviluppo di malattia emorragica nel bambino. Patologia spesso anche come sanguinamento da deficit di vitamina K.
È possibile anche che la carenza di vitamina K si presenti nel neonato a causa di uno scarso apporto di alimenti ricchi di vitamina K, ossia se il latte materno è povero di tale vitamina. In tal caso è possibile facilmente superare questa condizione ricorrendo ad integratori di vitamina K.
Alimenti con vitamina K e terapia anticoagulante
Sebbene non sia stato dimostrato che l’assunzione di dosi eccessive di vitamina K ha effetti collaterali, vi sono delle possibile interazioni con alcuni farmaci. La più pericolosa è quella legata all’assunzione di Coumadin, farmaco che viene generalmente usato al fine di fluidificare il sangue. In caso di somministrazione contemporanea di vitamina K, l’efficacia del Coumadin si riduce con il conseguente aumento del rischio di trombosi.
Dato che questa vitamina riduce l’efficacia del Coumadin, chi assume questo farmaco dovrebbe evitare alimenti ricchi di vitamina K e integratori. Al contrario invece è possibile utilizzare la vitamina K come rimedio per overdose di Coumadin. In questo modo sarà possibile invertire gli effetti anticoagulanti del farmaco.
Quali sono i cibi più ricchi di vitamina K
Tra gli alimenti ricchi di vitamina K spiccano le verdure a foglia verde, come spinaci, broccoli e cavolini di Bruxelles. La vitamina è presente però anche in frutta, carne e cereali, seppur in quantità meno rilevanti.
Riportiamo di seguito un elenco di alimenti ricchi di vitamina K sulla base dei Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia (BDA). I dati seguenti si riferiscono alla quantità di nutriente, espressa in microgrammi, presente in 100 grammi di alimento (la parte edibile), 100 millilitri per le bevande.
- amarene 2,10 μg
- fragole 3,00 μg
- albicocche 3,30 μg
- pera, senza buccia 3,60 μg
- uva sultanina 3,70 μg
- mele cotogne 4,40 μg
- fichi 4,70 μg
- fichi d’india 4,70 μg
- mele 5,60 μg
- datteri freschi 5,60 μg
- pesca 5,80 μg
- prugne 7,50 μg
- castagne 7,80 μg
- lamponi 7,80 μg
- mora di gelso 7,80 μg
- uva 8,60 μg
- ribes rosso 11,00 μg
- nocciole, secche 14,20 μg
- fichi, secchi 15,60 μg
- pesche, secche o disidratate 15,70 μg
- melagrane 16,40 μg
- mirtillo nero 19,30 μg
- mora di rovo 19,80 μg
- avocado 21,00 μg
- ribes nero 30,00 μg
- anacardi 34,10 μg
- kiwi 40,30 μg
- pinoli 53,90 μg
- prugne, secche 59,50 μg
- pistacchi 60,00 μg
Ma quali sono le quantità di vitamina K da assumere quotidianamente? Stando ai dati riportati dalle tabelle LARN, il quantitativo di vitamina K da assumere ogni giorno varia a seconda del peso del soggetto, e si attesta a 1 µg per ogni kg di peso corporeo. Tale quota di vitamina K è facilmente raggiungibile seguendo una dieta varia.