“Mangio poco e non dimagrisco”, “Faccio la dieta ma non dimagrisco”, “Non mangio e non dimagrisco”: chi non ha mai detto almeno una volta una di queste frasi? Ma vi siete mai chieste se non state sbagliando approccio? Se, pur mangiando come degli uccellini, consumate dei cibi inadatti o assumete dei comportamenti dannosi?
Invece di piangervi addosso e cominciare ad abbuffarvi, continuate a leggere l’articolo e scoprite gli errori da evitare.
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Come mai non dimagrisco
Il nostro corpo è regolato da moltissimi fattori, oltre 200 per intenderci e i programmi dietetici si basano solitamente su alcuni come ad esempio il carico glicemico, l’insulina o la densità energetica. Ma tutto questo non basta, quando definiamo un percorso alimentare volto a perdere peso alcuni elementi definiti “anoresizzanti” si attivano ed entrano in contrasto con altri elementi opposti che ci portano ad aumentare di peso.
Dieta dimagrante: quali sono gli errori da evitare?
Sacrifici, impegno, determinazione, controllo… ma i risultati non arrivano. Perché? “Perché non dimagrisco?” Chissà quante volte vi sarete poste questa domanda.
Anche se, in linea generale, è sempre meglio chiedere l’aiuto di un nutrizionista o un dietologo, ecco una lista degli errori più comuni, che rispondono a uno dei tanti “Faccio la dieta ma non dimagrisco”.
Quanto peso perdere settimanalmente
L’ideale sarebbe scendere intorno ad un meno 0,5-1%/BW a settimana. A titolo di esempio, una ragazza di 60Kg dovrebbe perdere 300-600g a settimana.
Non si beve abbastanza acqua
Il corpo dell’essere umano necessita di acqua per sciogliere i depositi di grasso. È un processo biologico che richiede H2O, quindi se l’organismo è disidratato la mobilitazione dei grassi sarà una delle prime funzioni da bloccare. Di conseguenza per incentivare lo smaltimento dei grassi di deposito e garantire una corretta idratazione bisogna bere almeno 2 L al giorno.
Le scuse “Ma io non ho sete” o “Non riesco a bere per forza” non sono contemplate. E’ tutta una questione di abitudine, infatti portando sempre con sé una bottiglia d’acqua e bevendo piccole quantità spesso vi aiuterà a consumare più liquidi.
Un’idea potrebbe essere prepararsi delle tisane o dei the, ovviamente senza zucchero, da alternare all’acqua naturale.
Non si mangiano abbastanza grassi
Temere i grassi è sbagliato. O meglio temere tutti i grassi è sbagliato! Consumare lo yogurt light, privo di grassi, ma pieno zuccheri e additivi, non solo vi lascerà affamate ma vi avrà fatto assumere una quantità di glucidi inutili.
Gli studi clinici dimostrano che la presenza di grassi sani rende le diete dimagranti più efficaci poiché i lipidi sono indispensabili all’ organismo per lo svolgimento di numerose funzioni.
Non solo, la carenza di lipidi accrescerà il desiderio di cibi spazzatura.
Le migliori fonti di grassi buoni sono:
- olio d’oliva;
- avocado;
- pesce grasso, come salmone o sgombro;
- semi, noci e frutta secca in genere.
Non si deve davvero perdere peso
Ecco una questione spinosa: dovete davvero dimagrire? Spesso vengono inseguiti degli ideali che poco si adattano alla propria costituzione fisica. Secondo l’OMS, Organizzazione mondiale della sanità, un peso che si attesta intorno a un indice di massa corporea, IMC (o BMI, Body Mass Index) vicino a 16 è classificato come grave sottopeso.
Come calcolare il BMI?
Dividendo il peso, in kg, per il quadrato dell’altezza, in m, ossia: BMI = peso / m x m
Ad esempio una donna di 65 kg, alta 1.70 cm avrà un BMI di 22,4.
BMI = 65 kg / (1.70 x 1.70) m² = 22,4, ossia l’indice di massa corporea. La donna in questione è assolutamente normopeso. L’OMS ha infatti elaborato una classificazione dei differenti valori di BMI negli adulti:
Si mangiano troppe proteine
Anche se le diete iperproteiche sono quelle più in voga, spesso il corpo riceve proteine in eccesso, le immagazzina sotto forma di grasso. Quindi, pur essendo importanti per il mantenimento del tono muscolare e l’ efficienza del metabolismo, non bisogna esagerare con le proteine.
Si deve vivere il presente e acquisire consapevolezza
Si sta parlando della cosiddetta mindfulness, definita dalla rivista Time come “l’atto di concentrare l’attenzione sulle esperienze attuali”. Attraverso semplici esercizi quotidiani, mirati a focalizzarsi sul presente, si deve cercare di amplificare l’esperienza sensoriale e allontanare i fattori che possono provocare distrazione e stress.
In questo modo i livelli ormonali vengono riequilibrati e si riscontra una diminuzione della concentrazione di cortisolo nel sangue, l’ormone dello stress che favorisce l’aumento del peso corporeo.